Pubblicato 17 Aprile 2015
“Pieno, incondizionato e costante sostegno alla Pubblica amministrazione e alle Forze dell’ordine impegnate nella lotta alla pesca di frodo, in particolare nelle acque interne dell’area compresa tra Ferrara e Rovigo”. È questa, in sintesi, la posizione ufficiale della Fipo (Federazione Italiana Produttori Operatori articoli pesca sportiva) espressa dal suo presidente Ciro Esposito in una nota stampa in merito al fenomeno del bracconaggio ittico.
Intervenendo sul tema della pesca illegale, praticata con attrezzi di uso professionale come le reti soprattutto nella zona del Po tra l’Emilia-Romagna ed il Veneto, il presidente della Fipo ha espresso la sua vicinanza al mondo istituzionale per il grande impegno nella lotta alla criminalità che depreda le acque pubbliche.
“La Fipo condanna nettamente e senza esitazioni il fenomeno criminale della pesca di frodo, che in particolare nelle acque interne di Ferrara e Rovigo sta depauperando la popolazione ittica, con grave danno per i pescatori, gli appassionati e le aziende – aggiunge il presidente Ciro Esposito -. Come associazione del settore e come aziende singole non abbiamo facoltà di partecipare alle iniziative di contrasto del bracconaggio, che sconfinano in azioni di criminalità e che naturalmente debbono essere perseguite dagli organi giudiziari. Possiamo però far sentire la nostra vicinanza alle Forze dell’ordine che quotidianamente vigilano sulle rive dei numerosi corsi d’acqua, nonché alla Pubblica amministrazione che coordina i loro interventi. E possiamo sensibilizzare il mondo politico a prendere maggiormente in considerazione il problema, cosa che stiamo cercando di concretizzare con la richiesta di un’audizione alla Commissione agricoltura della Camera: in quella sede istituzionale chiederemo al Parlamento di legiferare per perseguire penalmente chi pesca di frodo nelle acque dolci, con il sequestro definitivo delle attrezzature nonché dei veicoli e delle imbarcazioni dei bracconieri”.
“Ricordo con piacere e vivo interesse le iniziative di sensibilizzazione messe in atto da alcune nostre aziende associate, come ad esempio la Tubertini – conclude nella nota il presidente della Fipo -. L’azienda Tubertini, proprio lo scorso anno in occasione del Campionato italiano individuale di feeder, ha organizzato una campagna di informazione intitolata ‘Stop alla pesca di frodo’ ad Ostellato, uno tra i luoghi più colpiti dal bracconaggio. Iniziative di questo tipo, le uniche che come aziende del settore possiamo mettere in atto e che vogliamo incrementare tra i nostri associati, hanno il pregio di accendere i riflettori sull’illegalità che aumenta a dismisura nelle acque dolci. Riteniamo infatti che promuovere la cultura della legalità e denunciare alle Forze dell’ordine i bracconieri, siano gli strumenti più efficaci per contrastare la pesca illegale”.