È una decisione storica quella adottata lo scorso 6 febbraio dal Parlamento europeo che, chiamato a votare il testo della cosiddetta Pcp, ossia la Politica comunitaria della pesca, ha espresso parere favorevole all’inserimento di un specifico articolo per riconoscere alla pesca sportiva la dignità di soggetto da inserire nei piani europei di gestione delle risorse ittiche.
Per la prima volta Bruxelles considera il comparto meritorio di attenzione e, di conseguenza, in futuro saranno elaborate da parte dell’Unione europea anche delle politiche specifiche per la pesca ricreativa. “Fino ad oggi nella Pcp si considerava esclusivamente la pesca professionale, mentre il mondo della pesca ricreativa non era mai stato accolto in questo ambito legislativo – afferma il presidente della Fipo Ciro Esposito -. Il risultato odierno premia l’impegno costante che Fipo, con la sua attività di sensibilizzazione, ha profuso negli ultimi anni a tutti i livelli istituzionali. È doveroso ringraziare le più importanti associazioni europee di categoria che sono state al nostro fianco in questo lavoro: in primo luogo l’Eftta (l’associazione europea dell’industria della pesca sportiva), l’Eaa (l’alleanza dei pescatori sportivi europei) e per l’Italia l’Apr (alleanza pescatori ricreativi)”.